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Terminator 3 – Le Macchine Ribelli (2003)

Terminator 3 – Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines) è un film del 2003 diretto da Jonathan Mostow. È il terzo capitolo della saga di Terminator

— Trama —
Nel 2004, John Connor vive a Los Angeles come un senzatetto dopo la morte di sua madre Sarah. Sebbene una guerra tra umani e macchine non si sia verificata il 29 agosto 1997 come predetto, John la teme ancora ed è perseguitato dagli incubi. Rifiutando il suo destino di salvatore dell’umanità, si nasconde da Skynet.
Incapace di localizzare John, Skynet manda nel 2004 un nuovo modello di Terminator di sembianze femminili chiamato T-X per uccidere i futuri luogotenenti della Resistenza. T-X è più avanzata dei precedenti Terminator: ha un endoscheletro con armamenti incorporati, un esterno in metallo liquido simile al T-1000 e può riprogrammare altre macchine dopo l’iniezione di nanorobot. Questo modello è inoltre progettato per eliminare altre macchine, poiché Skynet sa che la Resistenza ha inviato un Terminator modello 101 riprogrammato per proteggere John e la sua futura moglie Katherine Brewster.

Terzo capitolo della Saga, il film perde di mordenza rispetto ai capitoli precedenti ma, riesce comunque a tenere lo spettatore fino alla fine.

Capitolo abbastanza debole con soluzioni narrative abbastanza pilotate che trova solo nel finale un buon colpo di coda che risolleva una pellicola che non ha mai avuto voglia di osare.

Arnold Schwarzenegger svolge il suo compito senza infame e senza lode, ben consapevole che il climax raggiunto nella pellicola precedente (uno dei film Distopici/Fantascientifici migliori di tutti i tempi) è impossibile da ripetere. I personaggi di contorno sono acerbi e, ci viene offerto il John Connor più fastidioso dell’intera Saga. Kristanna Loken, non fa nulla per bucare lo schermo (anche per colpe non sue), infatti, il paragone con il T-1000 è impietoso.

Girato, comunque sopra la sufficienza e scene di combattimento buone (anche se la scena con la bara è tragicomica).

Minutaggio giusto che rende la pellicola facilmente assorbibile.
Film da vedere almeno una volta.

Voto 6.5

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